Lo so che questo è un post diverso dagli altri, ma questa mattina mi sono imbattuta in un blog nel quale l'autore, con i suoi articoli, mi ha insinuato dei dubbi che vorrei condividere con voi. Il principale sta proprio nel titolo di questo post: è giusto farsi domande?
È facile entrare in un giardino, ma se poi scopriamo che esso non è un semplice prato verde, ma un labirinto dal quale è difficile uscire? Cosa fare a quel punto? Tornare indietro e far finta di non aver visto nulla oppure addentrarsi ancora di più nei suoi oscuri angoli fino ad arrivare al cuore?
Spero che la metafora finale si sia capita e non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate voi al riguardo!
Buone feste a tutte!
Prima di tutto auguri!
RispondiEliminaIo non ho un carattere forte, mi ritengo una persona fragile che dissimula la fragilità con una forza esteriore, ma amo scrivere e sò bene che la scrittura è ricerca. La mia risposta è sì, è sempre giusto farsi domande e se nel giardino trovi un labirinto è importante provare ad attraversarlo. L'essenziale non è la meta ma il viaggio. E' come quando leggi un libro, non è solo il finale che conta, ma le emozioni che ti trasmette durante la lettura. Nella vita per me è lo stesso, nel labirinto si possono nascondere mostri o magnifiche creature :D
Quello che hai detto è assolutamente vero. Possiamo dire che la meta è importante, ma lo è altrettanto il percorso che facciamo per arrivarci. Effettivamente, ogni volta che ci poniamo delle domande (soprattutto quelle che ci insinuano dubbi e fanno cadere le nostre certezze) per certi versi cresciamo, almeno un po', interiormente. Quindi sì, anch'io credo che porsi delle domande sia, oltre che costruttivo, anche molto importante.
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